Passaggio tra la Maremma, le leggende, il mistero della civiltà etrusca e la natura
- Durata: 7 Giorni / 6 notti
- Partecipanti: Massimo 15/20
Arrivo a Roma e trasferimento nella regione nord della Toscana in una zona specifica chiamata Maremma.
Lungo il tragitto sosta a Monterano, il villaggio fantasma, situato nella zona alta del Lazio. Era un villaggio etrusco, ma non ne rimane traccia. Le uniche testimonianze di questa civiltà sono date dalla presenza di tombe sparse lungo le propaggini del colle e da un solco artificiale scavato nel tufo, il Cavone, che permetteva una comoda discesa a valle. Si alternavano periodi di ripopolamento e di distruzione. Dai Romani fino alla caduta dell’Impero a causa delle invasioni barbariche, per essere completamente distrutto e incendiato dall’esercito francese nel 1798.
Pernottamento: La Principina
Pasti: pranzo, cena
In questa giornata godetevi un tour in Maremma.
Portate con voi una borraccia, un k-way, un cappello e una lozione per zanzare che, soprattutto in certi periodi dell’anno, può essere molto utile.
Il parco della Maremma è un’area naturale protetta ed è stato il primo parco della regione Toscana, istituito con la legge regionale 65 del 5 giugno 1975. Si può identificare tra la bassa Toscana e l’alto Lazio. Dal punto di vista storico, ha origini molto antiche che hanno lasciato nel tempo varie testimonianze dalla preistoria, all’età etrusca, romana, al Medioevo, al Rinascimento, allo Stato italiano.
Giro in carrozza trainata da cavalli.
Dopo il tour proseguiremo verso La Bottega del Buttero situata nel cuore della Maremma, dove ci fermeremo per un sostanzioso spuntino e degustazione di prodotti tipici locali e visiteremo la boutique per lo shopping individuale.
Pernottamento: La Principina
Pasti: colazione, pranzo leggero/degustazione prodotti locali, cena
In questo giorno avremo un tour che ci vedrà coinvolti in leggende e fiabe.
In mattinata visita a San Galgano – La leggenda della spada nella roccia.
Qui due punti di attrazione: la grande Abbazia con una grande chiesa senza tetto e l’eremo di Monte Siepi dove, secondo la leggenda, San Galgano si ritirò a vita eremitica nel 1170. Come simbolo di pace ha conficcato la sua spada nella roccia, dove ancora oggi si trova.
È noto che San Galgano, proprietario del luogo che si festeggia il 3 dicembre, morì nel 1181 e che, dopo essersi convertito dopo una gioventù disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era dato alla dissolutezza.
Il momento culminante della conversione avvenne il giorno di Natale del 1180, quando Galgano, arrivato sulla collina di Montesiepi, conficcò la spada nel terreno, per trasformare l’arma in una croce; infatti nella Rotonda c’è un masso dalla cui fenditura emergono un’elsa e un segmento di spada corroso da anni e ruggine, ora protetto da una cassa di polimetilmetacrilato. L’evidente eco del mito arturiano non ha mancato di suscitare curiosità e, ovviamente, alcune audaci ipotesi sui possibili rapporti tra la mitologia della Tavola Rotonda e la storia del santo chiusdinese.
Pranzo Agriturismo Il Mulino della Pile un antico mulino ristrutturato e, tra il 1990 e il 1995, testimonial del Mulino Bianco, marchio del famoso pastificio Barilla per una linea di biscotti e snack, che è diventato molto famoso attirando visitatori sia dall’Italia che dall’estero.
Dopo pranzo proseguiremo verso nord per visitare la Selva di Sogno. Qui succede solo una cosa: L’artista Devo Manfredo compone le pietre, le mette insieme orizzontalmente in verticale e le posa, senza legarle o cementarle, senza tagliarle o romperle. Compone liberamente e spontaneamente.
Pernottamento: La Principina
Pasti: colazione, pranzo, cena
Cominciamo un’altra giornata con la visita in un territorio ricco di storia, natura e fascino.
Portate con voi il costume da bagno, l’accappatoio o un grande asciugamano e le scarpe da scogli.
Ci fermeremo alle bellissime Cascatelle di Saturnia, un luogo magico da scoprire, unico per le proprietà delle acque termali, per le piscine calcaree originate dalla cascata e per la natura circostante.
Rappresentano la più recensita e apprezzata attrazione turistica della Maremma Toscana e inserite da tutte le guide turistiche tra le più belle Terme gratuite della Toscana. Si tratta di un luogo nato naturalmente, grazie all’azione di una cascata di acque termali sulfuree e generate dal torrente termale Gorello. Classificato dai giornali di fama mondiale (New York Times e The Guardian) tra le dieci sorgenti termali più benefiche d’Europa.
Proseguiremo verso Sovana, un piccolo borgo della Maremma, situato su uno sperone di tufo, che conserva ancora l’aspetto di un classico borgo medievale. Le origini di Sovana (nell’antichità Suana) sono antichissime, numerosi e preziosi monumenti sono giunti fino a noi dalla sua illustre storia, testimoni della potenza e della ricchezza degli Etruschi, della Chiesa e della nobile famiglia Aldobrandeschi, la piazza con i palazzi Pretoriani, la chiesa di Santa Maria, la chiesa di San Mamiliano e il Duomo, conferiscono all’intera area un’atmosfera affascinante, arricchita dal contrasto di colore tra i mattoni di tufo e il verde che circonda le colline circostanti. In tutta l’area sottostante il paese prevalgono le testimonianze etrusche con architetture rupestri, le strade cave scavate nella roccia, le necropoli con diversi tipi di sepolture.
Pitigliano Bellissimo paese della zona del Tufo, nel cuore della Maremma toscana, Pitigliano è uno dei borghi più belli d’Italia
Soprannominata anche la Piccola Gerusalemme, perché a partire dal XVI secolo ospitò tra le sue mura una grande comunità ebraica, Pitigliano è oggi uno dei borghi storici più affascinanti d’Italia e una tappa imperdibile durante un viaggio in Toscana.
Arroccato su una rupe di tufo, la storia del borgo inizia in tempi antichi, la leggenda vuole che la città sia stata fondata da due giovani romani Petilio e Celiano che, fuggiti da Roma dopo il furto della corona d’oro di Giove, si rifugiarono nelle campagne di questa zona, fondando una prima comunità, da cui ebbe origine la città, che originariamente prese il nome di Petiliano, dalla fusione di quelle dei due romani, per poi diventare, nei secoli successivi, Pitigliano.
Oltre alla leggenda, la città di Pitigliano ha una storia ancora più antica, il territorio era già abitato fin dal Neolitico, ma è con l’arrivo degli Etruschi che inizia la vera storia della città toscana, gli Etruschi costruirono le famose strade Cave, antiche vie di comunicazione scavate a mano nella roccia tufacea, utilizzate come via di comunicazione e difesa, i primi borghi, e la meravigliosa Necropoli, la Città dei Morti.
La giornata si concluderà sul Lago di Bolsena quinto per dimensioni in Italia, si trova nell’alto Lazio, al confine con Umbria e Toscana, nella caldera principale del complesso vulcanico del Vulsinio
Pernottamento: a Bolsena o nei dintorni del lago
Pasti: colazione, pranzo, cena
Trasferimento a Civita di Bagnoreggio frazione di 11 abitanti nel comune di Bagnoregio, nel Lazio, parte dei borghi più belli d’Italia, famosa per essere chiamata “La città che muore”. è stata fondata 2500 anni fa dagli Etruschi (Biglietto d’ingresso al borgo euro 5).
Proseguiremo verso Bomarzo Il Parco dei Mostri, detto anche Sacro Bosco o Villa delle Meraviglie di Bomarzo, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale italiano. È un parco naturale decorato con numerose sculture in basalto risalenti al XVI secolo, raffiguranti animali mitologici, divinità e mostri.
Ultimo paese della giornata sarà Caprarola per visitare un “Gioiello unico”: Palazzo Farnese riconosciuto come uno dei monumenti tardo rinascimentali più importanti e intriganti d’Europa.
È uno dei migliori esempi di dimora manierista con la sua forma pentagonale con il cortile circolare al centro, i giardini all’italiana e il parco monumentale. Fu costruita per la famiglia Farnese, iniziata da Antonio da Sangallo il Giovane, Baldassare Peruzzi ma terminata da Jacopo Barozzi, detto il Vignola.
La giornata si concluderà a Sutri o nei dintorni per il pernottamento
Pasti: colazione, pranzo, cena
Questo sarà il giorno degli Etruschi.
In mattinata visita al suggestivo e antico borgo di Sutri, di epoca pre-etrusca con lo splendido anfiteatro scavato nel tufo, con i gradini scolpiti di cui si parla nella roccia risalenti alla fine del II secolo e al I secolo a.C. e che potrebbero contenere oltre 9.000 persone. E’ una delle meraviglie di Sutri insieme alla splendida Necropoli etrusco-romana, una delle meglio conservate di tutta la Tuscia: si possono infatti ammirare diversi tipi di tombe etrusche, da quelle con una bella camera alle nicchie per le urne cinerarie. Nella Necropoli, durante il periodo natalizio, viene organizzato un suggestivo presepe vivente.
Si procederà dopo pranzo verso Tarquinia la più grande testimonianza dell’arte etrusca nel mondo e visiteremo la Necropoli dei Monterozzi. La straordinaria serie di tombe dipinte rappresenta il nucleo più prestigioso della necropoli di Tarquinia che rimane, per questo aspetto, il più importante del Mediterraneo, tanto da essere definito il “padre dell’etruscologia”.
La giornata si concluderà a Roma per l’ultima notte e la cena di addio in una tipica “Trattoria” locale.
Pasti: colazione, pranzo, cena di “Arrivederci”
L’antica città di Ostia Antica fu fondata nel IV secolo a.C. come accampamento militare e si sviluppò durante l’età imperiale romana come centro commerciale portuale, strettamente legato alla fornitura di grano nella capitale. A causa dell’insufficienza del porto fluviale, Claudio iniziò nel 42 d.C. la costruzione di un porto artificiale più a nord, collegato al Tevere da un canale artificiale e dotato di un faro; un secondo porto esagonale fu costruito tra il 106 e il 113 sotto Traiano, i cui resti si trovavano nella proprietà privata dei principi Sforza Cesarini. Al momento del suo massimo sviluppo la città romana di Ostia raggiunse i 75.000 abitanti, ma decadde con la crisi del III secolo. Nel IV secolo ebbe una ripresa come luogo residenziale, mentre le attività commerciali e amministrative si erano trasferite nella città di Porto. Nell’area archeologica dell’antica Ostia si trovano i resti di parte della città antica, scavati nel corso del XIX e soprattutto del XX secolo. Insieme ai monumenti pubblici, sono stati conservati numerosi edifici privati (abitazioni, strutture produttive, sedi di associazioni), che permettono di rivivere la vita quotidiana come nell’antichità.
Sono conservati straordinari mosaici, policromi e in bianco e nero. Le piccole tessere in pietra calcarea o marmo, in selce e pietre locali colorate (rosso mattone, giallo chiaro e marrone, verdastro e grigio-celestino) rivestono pareti e pavimenti componendo motivi geometrici e floreali, profili divinatori, rappresentazioni mitologiche come Nereidi e Tritoni, e poi cavallucci marini, pesci, fondi e animali marini, navi, scene di pesca e lavoro quotidiano
Trasferimento all’aeroporto internazionale di Fiumicino – Leonardo da Vinci per tornare nella città natale con ricordi indimenticabili.
Pasti: colazione, pranzo